« Quando lessi Senso, tanto la sceneggiatura, quanto la novella di Camillo Boito, capii che mi trovavo di fronte ad uno di quei personaggi dalle molte facce tutte altrettanto valide e affascinanti. Il timore di affrontare un simile personaggio, non ebbe più ragione d’essere quando seppi che sarei stata diretta da Luchino Visconti. Pensai subito che la maniera migliore era quella di rimettermi completamente a lui e lasciare che la personalità della contessa Livia Serpieri, da lui scoperta, si impossessasse di me per permettermi di usare, senza sforzo alcuno, gesti, movimenti, espressioni che non potevano che scaturire e appartenere a quel personaggio che io andavo man mano scoprendo e conoscendo. Il mio processo di rilasciamento apriva così due porte: l’una per il completo assorbimento della personalità della contessa Serpieri, l’altra per la facile aderenza al mondo di Visconti. Quando vidi per la prima volta Senso, completamente montato, mi accorsi che soltanto la direzione di Visconti e il mio quotidiano adattamento psicologico avevano dato vita ad un personaggio che aveva di nuovo mille facce. » 
Alida Valli

Attraverso foto di scena, locandine, fotobuste, manifesti, libri e brochure, tutti rigorosamente originali, la mostra Ritratto di un’attrice: Alida Valli – a cura di Giulio D’Ascenzo ed Elisabetta Centore dell’Associazione Teatroantico – racconta i primi trent’anni di carriera di Alida Maria Altenburger von Markenstein und Frauenberg, in arte Alida Valli, nata a Pola il 21 maggio 1921, scomparsa a Roma il 22 aprile 2006. Un’attrice, più che un mito o una diva, dei mille volti e una donna che ha sempre saputo stare al passo con i tempi, come ha ricordato ieri sera Pierpaolo De Mejo, nipote di Alida, presente all’inaugurazione della mostra:

« Cosa raccontare di mia nonna Alida Valli? Penso che il migliore modo di raccontarla sia questo bellissimo viaggio dal 1935 al 1965. Credo anch’io che siano gli anni più importanti della sua carriera, c’è tutto in questi anni. Ci sono gli inizi, c’è Hollywood, il ritorno in Italia, Visconti e tutti i grandi autori italiani. Posso dire che mi sento fortunato di essere suo nipote, di averla conosciuta. Una persona fantastica, simpaticissima, veramente avanti.
Mia nonna era una persona è abituata a fare un certo mestiere, quindi una persona molto attiva, molto sveglia, ironica, fino alla fine è stata così. Non amava assolutamente parlare di sé stessa. Quando ci invitano a questi eventi dico sempre: “Non so se a lei avrebbe fatto piacere”, ma è una battuta che faccio perché a noi, la sua famiglia, invece fa molto piacere, anzi vi ringrazio perché poi questa memoria storica si sta perdendo, stiamo perdendo le fonti dirette. Io stesso, a distanza di dieci anni da quando lei è mancata nel 2006, quando riprendo in mano le cose che l’appartenevano, lettere o fotografie, sento ancora di più la distanza da quegli anni. Adesso siamo nell’era di internet, dei social e tutte queste cose, ovviamente siamo costretti a imparare sempre di più perché il mondo va avanti, ma non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo. Prima ho sentito che, vedendo i materiali in mostra, più di uno diceva: “Ma che belli questi manifesti, non si fanno più… Queste stampe non si fanno più”, è vero. Anch’io, nato negli anni ’80, quando vedo queste cose le sento molto lontane, però ho imparato a conoscerle e apprezzarle, quindi meno male che esistono eventi come questo, e mi fa piacere che la mostra rimanga per un po’ di tempo qui, alla Casa del Cinema, dove molte persone possono vederla. »

Non mancate, buona visione!

Alida Valli Ritratto di un’attrice. Casa del Cinema, Roma 3-28 Aprile 217