Roma, gennaio 1952, cinema Capitol e Corso.

Se ricordiamo il Visconti di La terra trema dobbiamo riconoscere che ha concesso allo spettacolo quanto più poteva perché, indubbiamente, in questo film lo spettacolo c’è. Rimane tuttavia il Visconti delle immagini a lanterna magica ed anche questo nel film lo si vede benissimo. Dobbiamo però rilevare che il difetto lamentato è dovuto più ad una sceneggiatura di scarso senso cinematografico, che al regista; si è sacrificato il visivo al dialogato e questo, per il cinema, non è certo un pregio.

Ha abbondato Visconti in particolari che potevano essere evitati, lasciandosi prendere la mano da un gusto assolutamente contrastante con una personalità come la sua. Troppi strilli in questo film e troppi tagli che il regista non ha voluto fare.

Difficilmente perdonabile la scelta del Renzelli, assolutamente negato per la recitazione e per la macchina da presa. Ci spiace che, avvedendosi dell’assoluta impossibilità di far comprendere la voce del Renzelli, il Visconti non abbia proceduto al doppiaggio.

Abbiamo esaminato i difetti. Ma il film c’è ed è un bel film. Poggerà tutto sulla Magnani ma cosa importa? Noi abbiamo avuto in questo film la più bella interpretazione della Magnani, una cosa così grande che raramente ci era stato dato vedere in cinema. Basterebbe questo per definire il film un “film da vedersi”. Anche se il soggetto tentenna.

La fotografia è buona e la musica lodevole.

E.F.
(Intermezzo)