Bruxelles, 2 ottobre 1969.

Serata di gala a Bruxelles, stasera per la prima europea del Crepuscolo degli dei, l’ultimo film di Luchino Visconti. Lo spettacolo, che ha riscosso un caloroso successo, si è svolto alla presenza del regista, che è stato lungamente applaudito dal pubblico, tra cui si notavano la principessa Paola di Liegi ed i principali esponenti del tout Bruxelles e rientra nella manifestazioni di Europalia.

Il crepuscolo degli dei è la storia di una ricca famiglia di baroni dell’acciaio che vivono nella Ruhr all’epoca dell’ascesa al potere di Hitler. Una famiglia di mercanti di cannoni i cui componenti assetati di potere e di gloria, cercano di approfittare del folgorante successo del regime hitleriano per soddisfare le loro sfrenate ambizioni personali, anche a costo di sbranarsi a vicenda, in un inesorabile crescendo di malvagità e di perversione. Descrivendo la sinistra storia della famiglia Essembeck Visconti ha tracciato nello stesso tempo un affresco storico delle origini del nazismo. Lo spettatore assiste così allo spietato terrorismo delle squadre hitleriane, alla terribile epurazione provocata dall’incendio del Reichstag e infine alla “notte dei lunghi coltelli”, che costituisce l’episodio culminante del film. Si tratta, com’è noto, del famoso bagno di sangue del 30 giugno 1934, quando i principali esponenti delle S. A. furono proditoriamente massacrati dalle SS.

Il film è interpretato da un gruppo di interpreti di varie nazionalità, fra cui emergono l’inglese Dirk Bogarde e la svedese Ingrid Thulin (la protagonista di molti film di Bergman) e l’attore austriaco Helmut Berger, l’ultima scoperta di Visconti, che impersona il giovane e nevrotico erede della dinastia.

Nel corso di una conferenza stampa Visconti ha dichiarato che Il crepuscolo degli dei non rappresentava, come è stato detto, la storia dei Krupp, anche se ha ammesso di essersi ispirato ad alcuni ambienti e a certi personaggi della celebre dinastia, e di avere trascorse ore intere a Villa Hugel, la dimora dei Krupp, allo scopo di documentarsi sui luoghi da descrivere.

Nel Crepuscolo degli dei — ha detto Visconti — « ho tentato di descrivere il crollo di un nucleo familiare che si accompagna alla disintegrazione di una intera società, di tutta una cultura, non dimentichiamoci che il nazismo è nato nel cuore dell’Europa, in una nazione dotata di una ricchissima tradizione culturale. Ho scelto di trattare del nazismo poiché ha rappresentato una enorme tragedia per il mondo intero ».

Il film è stato proiettato in inglese. Nei brani parlati in tedesco, lo spettatore è talmente preso dalla vicenda da vivere momenti di vero terrore.

G.F.B.
(Corriere della Sera)