Roma, 3/5 maggio 1962

Violentissimi combattimenti fra le camicie rosse di Giuseppe Garibaldi e la gendarmeria borbonica nelle vie di una Palermo edizione 1860 inizieranno il film che Luchino Visconti ha tratto dal romanzo Il Gattopardo. Il best-seller di Tomasi di Lampedusa sarà ridotto cinematograficamente per la Titanus ed il via alle riprese sarà dato la mattina del 14 prossimo, nella città siciliana.

«Tranne che per queste scene iniziali — ha spiegato Luchino Visconti nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare il piano di lavorazione — la pellicola ricalcherà fedelmente il testo letterario. Per ricostruire gli ambienti e l’atmosfera della Sicilia del Gattopardo abbiamo incontrato numerosissime difficoltà e non tutte sono state ancora superate. Il mondo di Lampedusa non è un mondo reale, ma il frutto di sogni, ricordi e desideri. Ed è proprio questo mondo che noi dobbiamo ricostruire».

Visconti ha poi narrato le tristi e squallide vicende che lo hanno costretto ad abbandonare Palma di Montechiaro, il paese dove aveva deciso di realizzare alcune sequenze. Proprio quando sembrava che fosse stato raggiunto un accordo fra la produzione e l’amministrazione comunale per ovviare ad alcuni ostacoli che si frapponevano all’inizio della lavorazione, i signorotti del luogo con le loro esose pretese, l’assessore fascista con i cavilli burocratici e la mafia con le più dure minacce hanno convinto il regista della impossibilità di restare ancora in quella zona. «Pensare — dice Visconti — che avremmo portato un poco di benessere, anche se soltanto momentaneo, in un paese dove non esistono nemmeno le fognature».

Il Gattopardo verrà realizzato parte in Sicilia e parte a Roma e dintorni. Nell’isola, dove la troupe si tratterrà circa due mesi e mezzo, verranno girate alcune scene di Palermo ed altre in un paesino sconosciuto (tanto che a Visconti sfuggiva persino il nome) sulle altipiani dell’interno. Quindi ci si trasferirà sui Colli Albani, che fiancheggiano la capitale, per realizzare alcuni «interni» in due o tre ville patrizie, come ad esempio Villa Chigi all’Ariccia.

Protagonista del film sarà Burt Lancaster, eroe di mille pellicole hollywoodiane. L’attore americano, che ha voluto partecipare al Gattopardo dopo aver visto Rocco e i suoi fratelli, ha pregato Visconti di aiutarlo a superare le difficoltà della lingua. Infatti Visconti ha tenuto a precisare che girerà in Italiano, innanzi tutto perché il film è un prodotto italiano ed in secondo luogo perché non ritiene agevole per sé e per gli altri recitare in una lingua che non è la propria. In ogni caso, per favorire Lancaster, Visconti ha pregato gli altri attori del cast di perfezionare il loro inglese in modo da poter almeno orientare l’attore americano. Così, come ha detto Visconti stesso, tutti sono roa impegnati per sei ore al giorno nello studio della lingua inglese.

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«Dov’è Donnafugata?» A questa domanda Luchino Visconti non ha risposto ieri sera nel corso della conferenza stampa convocata dal produttore Lombardo per parlare del film Il Gattopardo, che l’autore di Rocco si appresta a girare. La domanda era scaturita dal quadro che lo stesso Visconti aveva fatto della situazione: impossibile girare a Palma di Montechiaro, dove tutte le buone intenzioni del regista e della produzione sono naufragate nella insensibilità o, peggio, nell’interessato ostruzionismo della mafia.

«C’è una strada che unisce Gela ad Agrigento e che attraversa la piazza del paese. Avevamo proposto: ne costruiamo una noi fuori dal paese. Dapprima hanno detto di sì. Poi sono cominciate ad arrivare le imposizioni: o la strada la costruisce la tale impresa o ve la facciamo saltare. Per un monumentino del ‘600 che avevamo necessità di spostare di alcuni metri, lo stesso. Insomma, ho dovuto rinunciare a Palma di Montechiaro».

Mistero, dunque, su Donnafugata. Visconti dice che ricostruirà l’ambiente in un paesino all’interno della Sicilia, isolato dai centri urbani. La produzione dovrà costruire una tendopoli. Il film — che inizierà le riprese il 14 maggio — richiederà 19 settimane di lavorazione, sarà in Technirama a colori, vi lavoreranno 200 persone: il direttore della fotografia sarà Rotunno, il costumista Tosi. Gli interni della villa di Donnafugata saranno girati ad Ariccia nei castelli romani.

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Ogni film di Visconti è evidentemente destinato a suscitare polemiche: eppure Il Gattopardo non doveva raccontare nessuna storia attuale (come fu per Rocco, ad esempio). Ma già il conflitto tra il regista e la Giunta comunale di Palma di Montechiaro, spande a macchia d’olio ed è arrivato sino all’Assemblea regionale siciliana. Ieri, nel corso della presentazione del cast del Gattopardo, Visconti, e il produttore Lombardo poi, hanno annunciato di avere ricevuto un telegramma dal sindaco di Palma. Il dispaccio affermava che Visconti aveva riferito alla stampa cose non vere e che si imponeva una chiarificazione per difendere la «onorabilità» del paese. Visconti ha fatto precisare che la Giunta comunale di Palma non ha voluto trovare un accordo. E siccome un giornalista lo ha chiesto esplicitamente, ha precisato che sia la Giunta in carica fino a qualche giorno fa, sia quella attuale, sono democristiane.

Prima e dopo, Burt Lancaster era stato il grande protagonista del ricevimento. Ha detto — tanto per restare a tema — che la mafia non lo spaventa «perché sono amico di Joe di Maggio, il quale è amico della mafia, e posso farmi aiutare da lui. Sono nato — ha poi detto — nel quartiere newyorkese chiamato Piccola Italia, e ho imparato a tenere la bocca chiusa». Poi sono arrivati arrivati Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa e Rina Morelli e i «paparazzi» hanno scatenato un putiferio danneggiando persino buona parte delle suppellettili.